12 settembre 2010

"Tradizioni"



Il pranzo della domenica...






In passato era un rito, in quel giorno c'erano i soliti piatti. Nella mia Verona, alla domenica in ogni casa non mancavano
le paparele,
( sono delle tagliatelle fatte a mano e tagliate sottilissime. La pasta veniva lavorata e tirata con il matterello, dalle mani esperte delle donne di casa.) Le paparele andavano cotte nel brodo nel quale venivano aggiunti i fegatini di pollo  ( cotti prima con un po' di cipolla).
 Per secondo non mancava il lesso con la famosa "pearà"; un  pezzetto di pollo arrosto e patatine fritte o arrostite.
Per i grandi, c'era anche un bicchiere di vino. 
Insomma sirespirava proprio aria di festa.
Allora c'era anche il modo di vestire diverso da oggi;
infatti avevamo il vestito della domenica, che non si metteva mai durante la settimana. Il  vestito
deibambini veniva poi passato ai fratellini più piccoli
perchè faceva in tempo a scappare di misura senza
essere consumanto.




Eccovi raccontato un piccolo ricordo delle vecchie usanze, amici blogger.
 Se avete  voglia di raccontare i vostri ricordi, sarà bellissimo, si potrebbe sentire tradizioni delle varie regioni del nostro bel Paese.
Per ora vi auguro una gioiosa giornata domenicale e vi mando un amichevole abbraccio..Bruna.... ciaoooooooooooooo


10 commenti:

  1. Bruna carissima credo che una volta, le domeniche, si svolgevano così, come l'hai descritta tu. Tutt'ora continua questa tradizione ,magari in modo diverso,però , visto che per la maggior parte di persone è l'unico giorno in cui  non si lavora ,  la mamma ,trova l'occasione per  invitare , riunendoli,  figli , nipotini, ziii e nonni anziani. Io ricordo che all'età di circa 6 anni, dopo la morte di mia mamma, vivevo con la zia materna che non si era sposata. Lei  tutte le domeniche cercava di riunire la mia famiglia invitando i miei fratelli che non vivevano più con me ma con mio padre e un'altra zia materna con la sua famiglia. Ricordo che ero così emozionata, che a volte, mi passava l'appetito, talmente ero in tensione. Ricordo che indossavo   un abitino in velluto blu, che adoravo. Il pranzo naturalmente era speciale ,la zia Pina giorni  prima consultava  il ricettario per non fare brutta figura. Io ero addetta ad apparecchiare! Che bei ricordi riesci a far  riemergere dolce donna speciale. Ti abbraccio e ti auguro un  buon inizio settimana!

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  2. caspita....non ho finito che per sbaglio ho pigiato il bottone sbagliato....ih...ih...ih...

    allora dicevo...
    ci venivano a prendere, la mamma e la zia, all'uscita di scuola, il sabato,
    e via che si andava.
    Nebbia o neve, freddo o caldo, si facevano le più belle gite" fuori porta" del mondo. L'unico buco nero era: sulla seicento si stava in 5, e io siccome ero la più piccola, dietro, e per giunta in mezzo, tra mio fratello e mia sorella.
    Era un viaggio scomodo, ma nonostante tutto meraviglioso.
    TI abbraccio
    e grazie per i bei ricordi
    un sorriso
    Chiara

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  3. Bruna ne sono arrivati due.ahahahah
     vado a preparare il pranzo.
    ciaoooooooooooooooooooooo

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  4. Diciamo che all'incirca era cosi'!!
    Io ricordo sopratutto l'abito della domenica..sulle pietanze nn ricordo molto
    anche perchè abbiamo vissuto sempre lontano da tutti!!
    Io ora nn lo faccio..sono molto fetente!! Solo in occasioni speciali!!! Ciaooooooooooooooooooooooooooooooo Brunaaaaa!!!!

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  5. Bruna io ricordo che prima di acquistare un nuovo vestitino, passavano mesi, la mamma diceva : quando papà prende la tredicesima lo comperiamo, io passavo ogni giorno davanti alla vetrina e speravo che non lo vendessero, quanto lo sognavo quel vestito....
    Ora non proviamo più emozioni di questo genere, se piace una cosa, carta di cfredito alla mano, lo acquistiamo togliendoci il gusto dell'attesa.
    I tempi son cambiati e anche noi, con un pò di anni alle spalle, ci siamo adeguati.

    Buona notte Bruna, non fare le ore piccole nehhhhh

    ciaooooo amica mia

    Marj

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  6. Io ho un buon ricordo dei pranzi domenicali..
    Prima tutti alla Messa,meno lo zio Libero che si professava Comunista e ateo,poi l'aperitivo al "Caffe San Marco" e dopo tutti a colazione a casa nostra,gli adulti con l'abito della domenica,nell'enorme sala da pranzo e noi bambini in cucina controllati a vista dalla cuoca.
    Il menu prevedeva quasi sempre le stesse portate:Gli gnocchi di patate ripieni di marlellata o di susine,spolverati di Cannella,un piatto triestino che è una vera schifezza ma la gioia arrivava con il secondo,Pollo arrosto,in umido e fritto con contorni di patate al tegame,spinacio al burro e insalata mista.Per

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  7. (Continua)......dessert,le paste creme "Carsoline" vino a fiumi e penichella dei maschi sui divani,mentre le donne maglinavano e criticavano tutto e tutti.
    Felice giornata a tutti,fulvio

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  8. Che bello!...Mi hai riportto alle mie domeniche di tanti e tanti anni fa, caissima Bruna.

    Il menù era diverso, in genere era pasta al forno, pesce e dolce, ma l'aria della festa penso che fosse uguale alla Tua...

    Molta Gente allora durante la settimana mangiava solo il primo o solo il secondo (ora lo si fa per dieta) e così la Domenica era onorata con tanto buon cibo che aiutava a generare la gioia di essere tutti insieme...

    Confesso che fin tanto che non son venuta ad abitare qui nella mia Famiglia c'era ancora l'uso di incontrarci di domenica tutti a casa di Mamma...

    Bei ricordi che mi hanno donato un sorriso, grazie Bruna!

    Sogni d'oro, ciaooooooooooooo
    Angela

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  9. Bruna carissima, come vedi sono tornata. Ti ringrazio moltissimo per la tua costanza e il tuo affetto...Puoi starne certa che domenica passerò a farti i miei più cari auguri! Sai una cosa? sei nata lo stesso giorno della mia migliore amica, quindi il 19 settembre è una delle date che porto nel cuore.
    Ti abbraccio forte!!!

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  10. Quanti ricordi,giorni passati che purtroppo non tornano più.
    La domenica eravamo tutti riuniti,generalmente c'erano anche i nonni e gli zii.
    Pranzo tipico Ravioli fatti in casa con ripieno di carne oppure risttto con funghi porcini,arrosto con patate al forno oppure pesce persico  con contorno d'insalatinae patate con il prezzemolo e cipolla,tante qualità di formaggi soprattutto di capra conditi con olio e pepe ed infine la classica torta di mele oppure la torta margherita.Non mancava mai un buon bicchiere di vino per i grandi e aranciata per i piccoli.Per i vestiti mia mamma con grande sacrificio comperava le stoffe al mercato del paese,la sarta  allora guadagnava perchè quasi tutti andavano da lei,era bravissima da una semplice stoffa usciva sempre un bellissimo vestito fatto su misura e soprattutto cucito con tanto amore. Ti abbraccio cara Bruna e in ritardo t'invio tanti auguri di vero cuore

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